Ma quale meraviglia!
La villa, risalente alla metà del I a.C. e ampliata nella prima età imperiale, è appartenuta forse a Poppea o comunque alla sua famiglia. Si, Poppea, proprio lei: seconda moglie dell’imperatore Nerone, descritta dagli storici come donna ambiziosa e crudele ma di straordinaria bellezza, famosa soprattutto perchè amava fare il bagno nel latte d’ asina affinchè la sua pelle fosse morbida e bianca.
Sorgeva ad Oplontis, un insediamento suburbano della vicina Pompei e fu tragicamente seppellita anche essa dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.. Venne per la prima volta alla luce nel sec. XVIII.
Enorme, non del tutto esplorata, con ambienti per il riposo, per il pranzo ed il soggiorno; un impianto termale privato ed una immensa piscina, lunga 61 metri, ben 11 in più di una piscina olimpionica!
E poi rigogliosi e profumati giardini con limoni, cipressi, rose, siepi di bosso, platani, oleandri ed olivi, adorni di statue e fontane.
Le pareti appaiono coloratissime. Splendidi affreschi, che l’eruzione ha molto ben conservato, ci raccontano di mitologia o ci mostrano pavoni, maschere teatrali, prospettive architettoniche talmente reali da sembrare vere ed ingannare così lo sguardo dell’osservatore: un trompe l’ oeil magistralmente realizzato. Ed ancora nature morte ed addirittura un’invitante cassata!
L’aspetto principesco della villa riflette la vanità di Poppea che amava gli eccessi, il lusso sfrenato e circondarsi di tanta bellezza.
Insomma, semplicemente spettacolare!